Servizio di consulenza M&A
Negli ultimi anni in Italia abbiamo assistito ad un consistente incremento di operazioni societarie straordinarie, come fusioni ed acquisizioni – Merger & Acquisition o M&A – per un controvalore che sfiora i 60 miliardi di euro l’anno.
Il maggior numero di acquisizioni, con ingresso di fondi di investimento nel capitale di aziende storiche e di aggregazioni industriali, merita una valutazione approfondita.
Tale situazione trae origine da motivazioni di carattere storico e strutturale del nostro mercato interno, costituito da una moltitudine di aziende, altamente appetibili per tipologia di business, molto riconosciute sul mercato e con un elevato know-how, ma di medio-piccole dimensioni e spesso con un prossimo passaggio generazionale da affrontare.
Lo scenario si è rapidamente modificato negli ultimi anni, complice la situazione di stress economico e finanziario derivante in primis dall’incremento costante del costo delle materie prime e dei trasporti, dalle stringenti misure di contenimento della pandemia imposte dal governo, così come dalle contingenti incertezze geopolitiche della guerra in Ucraina e dal conseguente incremento dei costi energetici.
Le rapide modificazioni dello scenario economico internazionale impongono alle imprese di prendere delle decisioni in tempi rapidi, come mai avvenuto nel recente passato, e le medio-piccole aziende Italiane, finora ossatura del tessuto economico nazionale, presentano elementi di alta vulnerabilità in un contesto così instabile, perché non adeguatamente dotate sotto il profilo patrimoniale e finanziario, perché gestite da un management con competenze professionali adeguate ma circoscritte, perché non hanno una visione del mercato internazionale, perché non sono sufficientemente strutturate sul piano amministrativo.
Molti imprenditori, consapevoli delle rapide modifiche dei paradigmi di mercato e della fragilità della propria azienda in un cotesto così mutevole, hanno preso delle decisioni, spesso dolorose, ma sicuramente coraggiose, come quella di passare il testimone ad un partner industriale o ad un fondo che, dotato di risorse adeguate, di un management preparato e di un accesso privilegiato mercato internazionale, sia in grado di garantire la competitività della propria azienda nel prossimo futuro.
La cessione d’azienda è motivata dal combinato disposto di diversi fattori, tra cui l’offerta economica dell’acquirente, spesso superiore a quanto si possa spuntare in una negoziazione commerciale tra operatori del settore (è ad esempio il caso delle farmacie, dove la competizione di più operatori istituzionali interessati all’acquisto ha fatto lievitare le valutazioni in modo rilevante).
Non meno importante è la consapevolezza dell’imprenditore che la piccola dimensione aziendale non permetterà un confronto con competitors con elevate economie di scala.
Le possibilità che si presentano agli imprenditori nazionali, in questo momento, sembrano uniche nella storia economica degli ultimi 50 anni, in quanto la disponibilità di liquidità per investimenti di acquisizione non è mai stata così elevata, piuttosto la risorsa scarsa risultano le aziende dotate di buoni fondamentali economici-patrimoniali e finanziari, tanto ricercate e supervalutare.
Il target appetibile per l’acquisizione da parte di fondi sono realtà aziendali manufatturiere con fatturati a partire dai 15 milioni di euro, con una esposizione finanziaria netta positiva e con un MOL superiore al 10%, tuttavia si registra un crescente interesse anche verso aziende di minori dimensioni in termini di fatturato se operanti in settori considerati strategici.
Uno dei limiti riscontrati nelle transazioni commerciali da parte dei potenziali acquirenti risulta la scarsa attitudine delle target nel rendere disponibili in tempi rapidi e compatibili con una negoziazione i propri dati gestionali, non per un’astratta e generica insipienza di quest’ultime ma perché poco strutturate a livello amministrativo e non in grado di sostenere un processo di due diligence estremamente accurato, al termine del quale si determineranno i valori alla base della transazione, già formalizzati in termini generali nel memorandum of understanding.
C’è quindi un grande richiesta di aziende target a fronte di una scarsità – come sopraccennato – di realtà idonee ad essere acquisite.
Fasi dell’attività in operazione di M&A
Prima di avviare qualsiasi attività di ricerca di potenziali clienti, è necessario valutare compiutamente la realtà aziendale, riguardo i fondamentali economici e finanziari, pregi, potenzialità e limiti dell’organizzazione interna, e la tipologia di business, così da poterne capire l’appetibilità e il giusto valore e conseguentemente selezionare i migliori referenti possibili, in funzione delle esigenze rappresentate dalla proprietà.
Dopo un primo incontro conoscitivo, se l’imprenditore è seriamente intenzionato a procedere nel percorso di vendita della propria azienda, viene sottoscritto un accordo di riservatezza (NDA) con cui l’advisor si impegna a non divulgare fatti o informazioni a terze parti non interessate alla transazione per poi valutare e selezioneremo con la proprietà i possibili scenari.
Qualora questa prima fase abbia esito positivo verrà formalizzato un contratto di consulenza ed assistenza professionale (anche detto di business transaction) che prevedrà una componente di compenso fisso in funzione delle singole attività che verranno svolte, prodromiche alla vendita (retainer fee), e una parte di compenso variabile in funzione del valore complessivo della transazione (variable fee).
Si passa quindi alla redazione di un teaser consistente in un prospetto pubblicitario-informativo contenente i principali dati e caratteristiche aziendali in forma anonima, che verrà utilizzato dall’advisor per suscitare l’interesse di potenziali investitori.
Individuato il partner della negoziazione, prima di divulgare l’identità dell’azienda, gli verrà richiesto di siglare un accordo di riservatezza (NDA) volto a mantenere la riservatezza della trattativa salvo l’addebito di penali.
Fino a questo momento il potenziale acquirente conoscerà solo di dati pubblici dell’azienda, coperti dal Non Disclosure Agreement di cui sopra.
Si passerà quindi alla stesura di una lettera d’intenti (anche detta Memorandum of Understanding) che disciplinerà le fasi principali e gli elementi salienti della negoziazione, andando ad individuare il perimetro dell’acquisizione, il modello di calcolo del prezzo, le modalità di pagamento, le fasi e i documenti da analizzare nella successiva due diligence, le eventuali penali in caso di ritiro dalla negoziazione di una delle parti, le retentions di parte del prezzo a garanzia di eventuali successive sopravvenienze. Il MOU sarà il documento alla base della negoziazione e troverà la sua naturale collocazione nell’atto preliminare di compravendita.
Al termine di questa fase inizierà la due diligence da parte dell’acquirente che consisterà in una analisi da part del potenziale acquirente dei dati contabili, gestionali, organizzativi e legali del target.
I documenti da analizzare saranno già stati concordati nel MOU.
Al termine della due diligence il potenziale acquirente renderà noti gli esiti dell’esame condotto evidenziando il buon esito della verifica o eventuali elementi che potrebbero portare ad una revisione del prezzo se non anche ad un ritiro dell’offerta di vendita per evidenti anomalie rispetto a quanto prospettato.
Proprio per tali ragioni e per evitare successive contestazioni e spiacevoli perdite di tempo è importante che il MOU preveda con precisione gli obblighi contrattuali reciproci e definisca altresì le cause di possibile ritiro dalla negoziazione. Un esempio renderà meglio l’idea. Non è infrequente che un target presenti dei dati pubblici estremamente appetibili ma non sia in grado di dimostrare la correttezza della valutazione delle rimanenze, oppure non abbia stanziato per competenza tra i fondi rischi futuri oneri potenziali, ovvero presenti ancora un elevato profilo di rischio contenzioso con l’amministrazione finanziaria o con fornitori e clienti. Tali aspetti, se emergessero dopo l’inizio della trattativa potrebbero compromettere il buon esito dell’operazione in una fase successiva, per cui è compito dell’advisor individuare le vulnerabilità dell’operazione ancor prima di procedere con la selezione dei potenziali acquirenti.
A termine della due diligence verranno confermati o individuati i valori delle variabili alla base della costruzione del prezzo e si procederà quindi alla redazione dell’atto di compravendita che riguarderà nella stragrande maggioranza dei casi l’acquisto delle quote societarie, anziché l’acquisto d’azienda.
Proprio per tale ragione è indispensabile che l’operazione di cessione venga programmata con largo anticipo, e valutata negli aspetti fiscali e societari con puntualità, ad esempio, prevedendo lo spin off della parte immobiliare, la scissione del ramo d’azienda oggetto di cessione, la rivalutazione delle quote in capo a persone fisiche, la rivalutazione dei beni aziendali, ovvero il conferimento a realizzo controllato in una holding di partecipazioni delle quote oggetto di trasferimento.
Il processo descritto è cristallizzato e non prevede generalmente possibilità di deroga, per cui spesso gli imprenditori, volendo gestire tale procedura in via autonoma, tralasciano alcuni aspetti fondamentali, abbagliati da un’offerta potenzialmente irrinunciabile, così come tendono a considerare l’advisor non fondamentale per il buon esito dell’operazione, compromettendo spesso la riservatezza dell’operazione e congiuntamente anche l’aspetto reputazionale dell’azienda.
Il ruolo dell’advisor è quello di guida della proprietà per condurla al buon esito finale, coordinando una squadra di professionisti, in grado di coprire tutte le esigenze in ogni fase del processo di vendita o di acquisizione e in quest’ultimo caso aiutando successivamente l’acquirente nel processo di integrazione aziendale della nuova realtà.
Offerta del servizio di consulenza in operazioni M&A
ASB Consulting, forte di una lunga esperienza, si propone come advisor nei processi di acquisizione/cessione aziendale e nelle operazioni societarie straordinarie in genere, offrendo una gamma completa di servizi di consulenza ed assistenza che coprono ogni fase del processo:
- individuazione delle potenziali società target in funzione delle specifiche richieste dall’acquirente;
- selezione di soci industriali o di potenziali acquirenti del complesso aziendale;
- assistenza nelle procedure di due-diligence contabile, fiscale, legale e societaria;
- consulenza in materia di valutazione dei complessi aziendali o rami d’azienda oggetto di acquisizione/cessione;
- consulenza contrattuale nella definizione della migliore e più efficiente strategia di acquisizione/cessione;
- assistenza per trattative con istituti di credito per l’ottenimento di finanza;
- assistenza nel processo di integrazione gestionale e software dell’azienda acquisita nel sistema contabile e di controllo dell’acquirente.
ASB Consulting offre i propri servizi di advisori in operazioni di M&A, definendo assieme al cliente le migliori strategie di dismissione della proprietà, valutando in modo corretto il complesso aziendale in funzione di una futura cessione, aiutando l’azienda target a migliorare le proprie performace ed il proprio appeal verso possibili acquirenti, pianificando in modo più efficiente possibile il futuro passaggio generazionale, gestendo la la promozione e il posizionamento nel mercato delle aziende di qualsiasi settore affiancandoci agli imprenditori e ai loro professionisti di fiducia
Se desideri avere informazioni più dettagliate sul servizio offerto puoi scrivere direttamente all’indirizzo e-mail info@asbconsulting.it o chiamare il nostro studio al numero 049 8726744. Saremo lieti di rispondere ai tuoi quesiti e chiarire eventuali dubbi.
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